Il linguaggio inclusivo è cruciale per creare uno spazio web accogliente. Usarlo significa coinvolgere tutte le persone nei diversi contesti. Una comunicazione inclusiva deve essere priva di stereotipi e pregiudizi, deve rivolgersi a chiunque, e deve essere accessibile.
Lo schwa, il simbolo reso graficamente come Ə, è stato proposto come opzione inclusiva per introdurre il linguaggio gender neutral nella lingua italiana. Questo simbolo permette di evitare di specificare l'identità di genere delle persone, offrendo un'alternativa più equa e rispettosa.
"Inclusività" però significa coinvolgere tutte le persone. Lo schwa, pur essendo una proposta inclusiva interessante, può escludere alcune persone e, per questo motivo, non può essere considerato al 100% inclusivo.
Lo schwa può rappresentare una barriera per alcune persone, in particolare quelle con disabilità, a causa del suo impatto sulla comprensione dei testi scritti.
Un esempio riguarda gli screen reader, strumenti essenziali per le persone con disabilità visive, che spesso non sono in grado di leggere correttamente lo schwa, poiché non è ancora standardizzato nell'alfabeto italiano.
Inoltre, lo schwa può creare difficoltà anche per persone con DSA o anziane, trattandosi di un simbolo poco conosciuto e di recente introduzione.
Questi fattori evidenziano come l'introduzione dello schwa, pur con buone intenzioni, rischi di creare ulteriori ostacoli per alcune categorie di persone.
Il miglior linguaggio inclusivo non è altro che un esercizio di copywriting attento e consapevole. Si tratta di scegliere parole che rispettano la diversità e favoriscono la comprensione, evitando stereotipi e linguaggi esclusivi.
Qualche esempio?
Si pensa che in italiano non esistino termini gender neutral, ma in realtà non è così. Basta saper scrivere e riformulare le frasi.
Si possono utilizzare pronomi relativi o indefiniti che non fanno riferimento al genere, ad esempio al posto di "lettori" si può dire "chi legge".
Si possono usare nomi collettivi: al posto di "ragazzo" si può usare "persona".
Si possono scoprire sinonimi ed aggettivi neutri: al posto di "contento", via di "felice".
Si possono riformulare le frasi con perifrasi e al passivo: "benvenuti" può essere sostituito con "vi do il benvenuto"; "sei soddisfatto" diventa "quanto ti soddisfa"; "gli studenti devono consegnare il progetto" si scambia con "il progetto deve essere consegnato".
L'uguaglianza dei diritti non può essere raggiunta se alcune persone vengono escluse dal processo di inclusione. Per questo, l'inclusione richiede un continuo adattamento, la volontà di ascoltare e imparare da esperienze e punti di vista diversi, senza accontentarsi della prima soluzione.